Una serie di iniziative per “approfondire la figura di papa Pio X e crescere nella conoscenza e nella devozione verso questo nostro santo diocesano, e nel legame con la Chiesa universale”: è così che il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha presentato lo scorso 14 ottobre le celebrazioni per il 120° anniversario dell’elezione del trevigiano Giuseppe Sarto a pontefice. Tra queste iniziative spicca la “Peregrinatio” del corpo di san Pio X – per la quale si attende un “placet” definitivo dalla Santa Sede – che potrebbe svolgersi nel mese di ottobre del prossimo anno.
Nato a Riese il 2 giugno 1835, Giuseppe Sarto studiò nel Seminario di Padova e fu ordinato presbitero dal vescovo di Treviso Giovanni Antonio Farina nel 1858. Fu cappellano a Tombolo, parroco a Salzano, canonico della cattedrale di Treviso e cancelliere, direttore spirituale nel Seminario diocesano. Vescovo di Mantova dal 1884 al 1893, quando Leone XIII lo volle patriarca a Venezia, fu poi eletto Papa il 4 agosto 1903.
Ecco che l’anno prossimo, in occasione dei 120 anni dall’elezione a Vescovo di Roma e a Papa, la Diocesi di Treviso, la parrocchia di Riese Pio X, il Comune di Riese Pio X e la Fondazione “Giuseppe Sarto” promuoveranno un programma nutrito di iniziative.
“La nostra diocesi – ha sottolineato il Vescovo nel suo intervento, di fronte ai membri del Comitato diocesano, tra i quali c’è anche il parroco di Salzano – desidera continuare l’opera di conoscenza e approfondimento della figura del nostro conterraneo che ha visto nel 2014 – in occasione del centenario della morte – un momento significativo. Infatti, da quell’anno è cresciuta la collaborazione tra la Fondazione Giuseppe Sarto, proprietaria della Casa natale con l’attiguo museo, e la Diocesi di Treviso che è entrata a far parte della Fondazione. Questa partecipazione ha permesso una qualificata accoglienza dei pellegrini e visitatori con l’apporto delle Discepole del Vangelo che nell’edificio accanto alla Casa natale hanno la loro fraternità. In una bella continuità con le iniziative di otto anni fa, approfondiremo la qualità degli insegnamenti e dell’opera pastorale di papa Sarto e ci faremo accompagnare a vivere il mese missionario del prossimo anno dalla testimonianza luminosa di questo nostro santo sotto gli aspetti della santità, della pastoralità e della missionarietà”.
Mons. Tomasi ha ricordato che proprio dagli studi di carattere scientifico del Convegno internazionale del 2013 è emersa la felice continuità tra l’impegnativa riforma ecclesiale del Pontificato di papa Pio X e l’evento straordinario del Concilio Vaticano II. Due gli interventi di grande attualità di Papa Pio X, e di “assonanza” con gli odierni appelli di papa Francesco, che il Vescovo ha voluto evidenziare: il suo rifiuto di benedire le armi austro-ungariche (“Benedico la pace, non la guerra”, disse), alla viglia del Primo conflitto mondiale, insieme all’appello per la pace nell’Esortazione apostolica “Dum Europa”, pubblicata il 2 agosto 1914, pochi giorni prima di morire, nella quale implorava la cessazione della guerra: “un invito accorato come quello di papa Francesco oggi” ha detto il Vescovo, definendole quasi “voci che gridano nel deserto”.
L’altro intervento di grande attualità è l’enciclica del 1912 Lacrimabili Statu Indorum, sullo stato di vita e di oppressione degli Indios nell’America del sud. “Le preoccupazioni del Pontefice di allora sono purtroppo le medesime che papa Francesco ha raccolto nella sua esortazione post-sinodale Querida Amazonia ricordando a noi tutti che “questa storia di dolore e di disprezzo non si risana facilmente”, ha evidenziato mons. Tomasi.